Finalmente uno smartphone pieghevole! FlexPai in anteprima
Sono anni che parliamo di prototipi, guardiamo concept e render di smartphone flessibili, anche il mondo del cinema li ha mostrati in ogni dove in film e serie futuristiche. Adesso è arrivato il momento di vederli dal vivo, toccarli e reinventare (forse) il mercato mobile, giunto da qualche tempo in area di sabbie mobili. Il protagonista di questo inizio CES 2019 è FlexPai, creatura della sconosciuta casa cinese Royole che già aveva mostrato in casa i suoi prototipi, e adesso fa le cose in grande nella fiera "tech" più importante dell'anno.
La cosa che sorprende è che FlexPai non è un concept sotto teca come i grandi brand ci hanno abituati, è un prodotto vero, funzionante e già acquistabile. Intendiamoci, mi è sembrato ben lontano dall'usabilità di un comune smartphone e nei 20 minuti di utilizzo ho inavvertitamente aperto applicazioni almeno una decina di volte. Di certo bisognerà ottimizzare ancora tanto il software e Royole di certo non lo nasconde, aprendo agli sviluppatori e alle applicazioni ottimizzate, fondamentali per fare la fortuna di un simile dispositivo.
Il protagonista è un ampio display AMOLED da 7.8 pollici in formato 4:3 che si piega all'occorrenza, dimezzando così l'ingombro. Il meccanismo è duro quanto basta, serve la giusta forza per piegarlo e dei magneti poi assicurano ai lembi una "presa" salda, come dire che una volta piegato non c'è pericolo che si spieghi e riapra da solo. La cerniera (se così si può chiamare) forma un piccolo arco, non è quindi possibile piegarlo del tutto e per questo motivo risulta bel più spesso di "7,7 mm x 2" quando lo richiudiamo.
Il sistema è ovviamente Android 9 con personalizzazione "Water OS", in pieno stile cinese viste le icone e i colori. Gira piuttosto bene ed ha anche qualche funzione che permette di sfruttare la sua doppia anima di smartphone e tablet. Non saprei come definirlo onestamente, ma viste le dimensioni dei primi direi che la definizione "smartphone" è la più adeguata. Anzi, Flexpai è la prova che i tablet (più piccoli) sono vicini all'estinzione e verranno presto cannibalizzati da questi ibridi.
Il display pieghevole non è solo un enorme vantaggio dal punto di vista del design, ma anche una piccola grande rivoluzione che - speriamo - chiuderà la stagione dei display infranti. Non c'è Gorilla Glass che tiene al giorno d'oggi, una caduta da qualsiasi altezza può trasformarsi in un disastro e compromettere il pannello di smartphone anche più costosi. Questo pannello si flette, Royole parla di una resistenza assicurata a 200 mila sollecitazioni, senza oltretutto perdere i vantaggi dei colori brillanti e vividi di un AMOLED (anche piuttosto luminoso).
Come avete capito non mi sono soffermato troppo sull'hardware, SoC e altri dettagli che siamo soliti discutere su queste pagine, semplicemente perchè non è quello che oggi ci interessa davvero, seppur la scheda tecnica sia più che sufficiente:
Chip: Snapdragon 8 Series (imprecisato) octa-core
Display: AMOLED pieghevole da 7,8 pollici in 4:3 (1920 x 1440 pixel) e 308 PPI
Memoria: 6/8GB di RAM e 128/256GB di storage (espandibile tramite microSD)
Fotocamere: 16+20 MP f/1.8
Dimensioni e Peso: 134 x 190,3 x 7,7 mm e 320g
Connettività: dual SIM, Type-C, GPS + Beidou, BT, Wi-Fi, LTE
Batteria: 3800mAh
I tipi di utilizzo sono molteplici: gli smartphone flessibili aprono davvero alla produttività, all'intrattenimento e fruizione dei contenuti, per non parlare del gaming che ormai impazza nel mobile. L'hardware certo non manca, e questa sembra esser la strada giusta per espandere le potenzialità del settore, e trainarlo fuori da questa impasse.
Per i più temerari è già possibile acquistare FlexPai sul sito del produttore, ma sappiate che vi serviranno ben 1.318$ (circa 1.150€) per la variante da 128GB, oppure 1.469$ (circa 1.280€) per quella con 256GB di storage. Un bell'investimento, forse più che sensato per gli sviluppatori che credono nell'idea.