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La famiglia ai tempi dei social network

Lo smartphone sul tavolo a cena, la musica e i video dai tablet, i social network come tema quotidiano di discussione e luogo di confronto costante. Il web è parte integrante della vita di una famiglia. Sarebbe anacronistico pensare che i bambini e i giovani possano vivere lontani dalla tecnologia e soprattutto dal mondo della condivisione, per questo rapporti e relazioni interpersonali devono cambiare passo.
 
“La famiglia ha sicuramente risentito della tecnologia e della presenza dei social network”, spiega Federica Pizzoli, educatrice. Ma avverte: “Non tutto però va visto per forza in maniera negativa. La tecnologia è utile, per esempio, per un genitore, che può sempre rintracciare suo figlio, a scuola, in gita o quando è fuori casa con amici. Dall’altro lato però se non ben controllato il web può diventare rifugio di mille segreti. La famiglia deve quindi ricalibrare i propri spazi e propri momenti”.
 
Educare al digitale
Per Pizzoli l’età più delicata è quella della preadolescenza: “Il compito dei genitori è sicuramente quello di affiancare i figli il più possibile nella scoperta della rete. Bisogna far capire loro quali sono i rischi che si celano dietro molti usi scorretti di rete e social”.
 
Manuela Cervetti, fondatrice dell’agenzia di comunicazione digitale Socialmediaholic racconta la sua esperienza con una figlia di 12 anni: “Le abbiamo concesso il telefonino in prima media. Per il momento le abbiamo permesso l’utilizzo di Whatsapp, che è l’app che più desiderava. La chat di classe è nata dopo poche ore dal termine del primo giorno di scuola della prima media, è stato un modo per i ragazzi di fare amicizia. Dobbiamo prendere coscienza che ora è quello il loro mondo e noi non possiamo fare resistenza, ma dobbiamo accompagnarli a un uso consapevole”.
 
Approccio alla conoscenza
Cervetti aggiunge: “Cambia il modo di approcciarsi alle informazioni e alla conoscenza”. E racconta che la figlia “su YouTube ha visto i primi cartoni animati didattici, ha imparato le prima parole in inglese, ha ascoltato musica. La tv in casa nostra non si accende quasi più, mentre l’iPad è spesso tra le mani delle mie figlie. I giovani sono sicuramente meno esposti alla pubblicità aggressiva e insistente di alcuni canali tv per bambini, hanno più senso critico – se qualche video non piace si passa subito a quello successivo, in maniera attiva – , hanno più scelta. Di contro, serve educazione e supervisione costante”.
 
Genitori coinvolti
Per l’esperta di digitale, “i veri rischi e problemi insorgono quando i genitori non partecipano alla vita social dei figli, ignorando la loro attività online e i luoghi virtuali che frequentano”. Non tutti i genitori sono pronti e informati sull’utilizzo della tecnologia e spesso sottovalutano il potere di influenza dei social network. Inadeguatezza e frustrazione accompagnano spesso la fruizione del web da parte degli adulti e questo può avere una cattiva influenza sui più giovani.

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